Una bozza si corregge ancora su carta stampata, o soltanto al computer? E perché?
In questo blog parliamo spesso di come si correggono le bozze usando i software per la gestione del testo, da Word a Acrobat, e persino InDesign e InCopy. Che ne è stato della correzione bozze su cartaceo?

Diversi anni fa la correzione con la penna rossa e la matita era la prassi comune: correggere “a monitor”, cioè senza stampare le bozze, era considerato quasi un sacrilegio.
C’è una ragione sensata dietro a questo atteggiamento, ed è che chi è stato abituato sin dalle elementari a leggere su supporto cartaceo trova meno stancante e più produttivo lavorare su un foglio di carta anziché al computer. È anche opinione comune che sulla pagina stampata si trovino più facilmente gli errori.
Lavorare sulla carta è meglio?
In linea generale correggere un testo su file oggi, con i software evoluti che abbiamo a disposizione, i dispositivi recenti e la nostra personale abitudine a leggere sul digitale, è una procedura assolutamente valida, quindi questa contrapposizione fra carta e monitor si può considerare superata.
C’è anche da dire che un tempo il lavoro del correttore e quello dell’impaginatore erano totalmente indipendenti, mentre il redattore di oggi ha un ruolo tendenzialmente più versatile; perciò, restare confinati alla carta stampata è un po’ riduttivo.
Tuttavia,
- continuare a correggere su carta va comunque benissimo;
- è indispensabile saperlo fare e conoscere il metodo giusto.
Come si corregge sulla carta?
Si lavora con i simboli di correzione bozze, che sono il codice di comunicazione universale e internazionale per l’editing e il proofreading. Ne abbiamo parlato più diffusamente qui, ma vogliamo ricordare alcune istruzioni per la correzione di bozze “alla vecchia maniera” anche nel breve tutorial video che segue.
Alcune cose da considerare se si corregge su carta
- Stampare le bozze ha ovviamente un costo (carta bianca e toner) e richiede il possesso di una stampante.
- Correggere su carta implica per forza che il correttore inserisca poi nel file le proprie correzioni, o passi la sua bozza a un collega, consegnandola fisicamente o spedendola via posta, dopo averla fotocopiata. Questo comporta un tempo di consegna decisamente più lungo.
Per concludere, la correzione su carta è una competenza basilare per chi lavora nell’editoria, ma non è l’unico sistema efficace.
Chi fosse interessato a imparare nel dettaglio come si usano i simboli di correzione UNI e osservare un esempio pratico potrà trovare una lezione dedicata all’argomento nel nostro corso di correzione bozze!
Sono assolutamente d’accordo. Da vecchio troglodita sono abituato ad avere la carta in mano e confermo, almeno vale per me, che con il cartaceo mi trovo meglio. Però i vantaggi del computer sono indiscutibili; questo non vuol dire che dobbiamo accantonare i metodi storici, carta e penna funzionano sempre, in ogni luogo; inoltre non dobbiamo trascurare il fascino del lavoro amanuense.