Come si calcola quanto tempo ci vuole per correggere una bozza? Consigli per correttori e autori.
Al correttore di bozze quanto tempo serve per portare a termine un lavoro?
Si tratta di una domanda che si pone per primo il committente, ma alla quale non è facile dare una risposta, persino per il correttore di bozze esperto.
Dal momento che è, invece, richiesto e importante saper valutare quanto ci vuole per correggere le bozze che ci devono essere affidate, è molto utile creare nel tempo un “orologio” personalizzato che ci aiuti a valutare il tempo medio che un lavoro di correzione richiederà (e, quindi, a impostare un preventivo realistico).
Come si calcola il tempo per la correzione e l’editing
Premessa
Di solito l’unità di misura utilizzata per la correzione delle bozze è la cartella di 1800 caratteri spazi inclusi. Per sapere di quante cartelle è composto un testo si può usare la funzione “Conteggio parole” di Word.
Il calcolo
Il tempo necessario per correggere dipende da molti fattori, difficili da valutare nel loro complesso.
Per un calcolo attendibile occorrerebbe incrociare l’esperienza personale con un test di qualche pagina: provando a correggere una decina di cartelle (meglio se estratte dal centro del testo in questione, non dalla parte iniziale, in genere più “pulita”) ci si può fare un’idea del tempo medio di correzione, considerando un margine per i cali di concentrazione.
I tempi di consegna dovrebbero tenere conto del fatto che difficilmente si può dedicare tutta l’attenzione a un lavoro soltanto: anche se non abbiamo altre commesse sulla scrivania, certamente riceveremo e-mail, telefonate, ci verrà in mente che dobbiamo scrivere un post sulla nostra pagina aziendale: anche quello è lavoro, e va sottratto al tempo disponibile, aumentando i giorni necessari per completare la revisione in modo da lasciare un margine per queste attività (senza dimenticare che possono esserci degli imprevisti: magari un appuntamento dal dentista, o un mal di testa).
Un esempio
Personalmente, sulla base della mia esperienza, di fronte a un lavoro sconosciuto io considero grossomodo questi tempi di lavorazione (e imposto di conseguenza le tariffe).
Narrativa | Saggistica | Riviste | Testo generico | |
Editing con controllo delle informazioni | 5 cartelle* al giorno | 10 cartelle al giorno | 10 cartelle al giorno | 10-15 cartelle al giorno |
Editing stilistico | 10 cartelle al giorno | 15 cartelle al giorno | 15 cartelle al giorno | 15-20 cartelle al giorno |
Correzione prima bozza (Word) | 20 cartelle al giorno | 25-30 cartelle al giorno | 30 cartelle al giorno | 30-35 cartelle al giorno |
Correzione seconda bozza (Pdf) | 30 cartelle al giorno | 40-45 cartelle al giorno | 40-45 cartelle al giorno | 45-50 cartelle al giorno |
Correzione terza bozza (rilettura per refusi) | 50 cartelle al giorno | 50 cartelle al giorno | 50 cartelle al giorno | 50-60 cartelle al giorno |
Ci sono redattori molto rapidi, altri più meditativi. Sappiamo che l’editoria è un mondo veloce, fitto di emergenze e consegne dell’ultimo minuto; tuttavia, dove possibile, ognuno dovrebbe impostare il proprio ritmo di lavoro sulla base della propria indole, del tempo a disposizione nell’arco della settimana e, perché no, anche del compenso.
Approfondimento: Editing, ghostwriting: calcolare i tempi e i costi
Salve! Mi ritrovo abbastanza in queste previsioni, salvo per quanto riguarda la riga dell’editing con controllo dei contenuti, per il quale uniformerei anche la saggistica intorno alle 5 pagine/die. Stando alla mia esperienza, la quantità di informazioni (e spesso di vero e proprio studio) necessaria per revisionare testi più o meno divulgativi è parecchio consistente. Inoltre, molto più spesso che nella narrativa, capita di dovere tornare sui propri passi a rettificare o modificare l’ordine espositivo, integrare ecc. Anche il lavoro accessorio per comunicare le ragioni delle proposte di correzione o esplicitare i dubbi residui assorbe tempo aggiuntivo.
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Mi domando se la correzione di bozze possa essere svolta part-time, considerando i tempi di consegna richiesti dalle case editrici… Grazie!
Cara Laura, secondo me tutto dipende dal tipo di committente. Se si lavora come freelance è possibile selezionare collaborazioni per le quali un impegno di mezza giornata sia sufficiente a gestire la situazione.
Personalmente, io lavoro con un orario elastico ritagliato sulle esigenze familiari e finisco per coprire una media di 30-35 ore alla settimana, riservandomi di leggere la posta o rispondere al telefono fuori orario in caso di necessità.
Per un lavoro in redazione all’interno di una casa editrice sono un po’ meno ottimista, ma la situazione è talmente variegata che non credo sia possibile dare una risposta certa.
La cosa secondo me importante è non immaginare il lavoro di correzione come un impiego “rilassato” da svolgere nei ritagli di tempo, la sera dopo il lavoro principale o solo nei weekend, a meno che ci si accontenti di piccole lavorazioni estemporanee, per esempio per privati. L’editoria è una realtà produttiva esattamente come una fabbrica di automobili, ha le sue dinamiche e i suoi tempi spesso serrati.