Scrittura e correzione: conoscere la linea editoriale

Chi vuole scrivere per lavoro, o/e guadagnare correggendo bozze, dovrebbe tenere conto della linea editoriale del committente. Riflessioni e consigli.

Spendere del tempo per esplorare la linea editoriale di un marchio editoriale ci può servire in tre casi:

  • vogliamo mandare il curriculum per lavorare in una casa editrice;
  • vogliamo proporre un nostro libro o un progetto editoriale;
  • dobbiamo fare editing e correzione su volumi di un editore che ancora non conosciamo bene.

Il discorso è ampio e complesso, ma anche estremamente appassionante. Cercherò quindi di raccontare qualcosa di utile, senza la pretesa di coprire l’immensità dell’argomento.

Che cos’è la linea editoriale di una casa editrice

Partirò dall’immagine che vedi di seguito. L’ho presa dall’introduzione di Ferdinando Taviani alla deliziosa commedia di Natalia Ginzburg Ti ho sposato per allegria (Einaudi).

Il dubbio che l’autrice si pone è più che sensato: che senso ha inviare in valutazione un testo teatrale a una casa editrice che non pubblica opere teatrali?

In linea generale, in effetti potrebbe non avere nessun senso: qui stiamo parlando di giganti, ma un autore o autrice esordiente, o ghostwriter o editor non di fama nazionale, difficilmente potrà piazzare un inedito dentro un catalogo che non vi corrisponde.

Linea, catalogo, collana

Il catalogo è l’insieme dei libri che un editore pubblica. Ogni anno si rinnova con l’aggiunta di nuovi titoli, e con il sacrificio di altri che cadono, appunto, fuori catalogo (quelli che poi non troverai più in libreria).

Il catalogo spesso si articola in collane, che possono differire anche abbastanza marcatamente le une dalle altre, ma non più di quanto si discosterà il tuo cassetto dei pantaloni da quello dei maglioni: sono cose diverse, ma in qualche modo si abbinano, appartengono allo stile di una medesima persona.

Il catalogo non è, naturalmente, composto a casaccio, ma risponde a una linea editoriale, a un’impronta generale, a una visione che sorregge tutto il percorso della casa editrice nel tempo e risponde a numerosi stimoli, dall’interno e dall’esterno.

Si tratta di un concetto un po’ difficile da definire in termini tecnici: è più facile intuirlo (e se ci riusciamo, è perché la linea editoriale c’è, si vede, funziona).

Ecco una foto di alcuni libri presi dal mio scaffale. Anche se non siamo lettori forti, anche se conosciamo a malapena il nome degli autori, e anche solo dallo stile delle copertine ci rendiamo conto che i volumi hanno qualcosa che li differenzia e che ci fa pensare: l’ultimo in basso a destra probabilmente non rientrerebbe nel catalogo del suo vicino.

C’è una questione di target, di destinatari (per età e per tipo di lettore); c’è una questione di autori e di generi; di taglio, qualche volta persino di pensiero filosofico o politico.

Naturalmente le cose sono un po’ più complicate di così, ma credo che questo basti a orientare una prima ricerca.

Aggiungo la prospettiva che emerge in video da due diverse personalità dell’editoria contemporanea. Nel primo, Roberto Calasso racconta 50 anni di Adelphi, forse uno dei marchi più caratterizzati da questo punto di vista: alzi la mano chi non tiene tutti gli Adelphi vicini sullo scaffale, ordinati per numero o gradazione di colore…

Nel secondo video Mariagrazia Mazzitelli, direttrice editoriale, parla invece della linea editoriale Salani e racconta anche cose interessanti sui tempi e i meccanismi della creazione e promozione di un catalogo editoriale, una cosa che può sorprendere i non addetti ai lavori e di cui abbiamo parlato nel post Quanto ci vuole a fare un libro.

Cita anche un elemento importantissimo: l’equilibrio fra tipologie diverse di titoli (in questo caso, middle grade, young adult, adulti, illustrati).

Anche la scelta della tiratura (quante copie stampo alla prima uscita sul mercato) è un aspetto che influenza a ritroso la scelta o meno di un testo, e di conseguenza le decisioni che riguardano la progettazione di titoli nuovi da mettere in cantiere (e far poi correggere).

Come faccio a capire qual è la linea editoriale di una casa editrice?

Va da sé che frequentare le librerie, le fiere del libro e gli eventi aiuta a costruirsi un quadro, e certo non occorre che te lo dica io.

Però occorre essere realistici: quando vogliamo scegliere che cosa scrivere nella lettera di presentazione del nostro cv o decidere a chi proporre il nostro progetto, una cosa faremo: andremo a spulciare il sito dell’editore, esamineremo le collane, le novità, gli autori più lanciati.

Molti editori sono più che chiari sulla loro linea e le tematiche preferite, per esempio Erickson. Per altri è più difficile decodificare una costante.

Ci potremo costruire una tabella degli editori suddivisa secondo i generi, gli argomenti trattati, il libri “di punta”.

Specie per editori medio-piccoli, anche interviste e video di autopresentazione forniscono un’idea del “taglio”: per esempio da questi pochi secondi (da 0:21 soprattutto) abbiamo un’idea di partenza di che tipo di libri faccia l’editore in questione, Graphe.it: se sono una traduttrice di horror o uno sceneggiatore di fumetti, probabilmente non troverò spazio fra i collaboratori; se ho l’idea per un saggio di spiritualità… magari sì.

Capire la linea per correggere meglio

Se il tuo scopo è capire come vengono fatti i libri di quell’editore, per allinearti (appunto) alla linea, ti consiglio di leggere la presentazione online dei singoli volumi e scaricare gli estratti gratuiti, facendo attenzione:

  1. ai destinatari ideali: sono libri per insegnanti, per professionisti, per ragazzi? Hai mai corretto qualcosa del genere? Ti immagini dall’altra parte lettori forti o più “da spiaggia”? Che età hanno? Sono più da “Diario di una schiappa” o più da “Queste oscure materie”? Questo influenza potenzialmente il tono.
  2. Al lessico: ti sembra che si tenda più al registro alto e specialistico (soprattutto per la saggistica) o alla divulgazione? Potrebbe costituire un indirizzo operativo: influenza il linguaggio.
  3. Alla struttura: sono volumi articolati e ricchi di media, con contenuti di accompagnamento, o volumi “classici” di nudo testo? Questo ti serve per chiederti: so gestire un contenuto così complesso? Mi manca qualche competenza?

Una volta ricavato un quadro generale dell’editore, puoi porti alcune domande.

  • Ho mai corretto qualcosa del genere, prima? Se sì, ottimo, puoi segnalarlo! Se no: puoi cercare un libro simile a quello che hai in lavorazione per verificare quali costanti ci sono; puoi parlare con dei colleghi che possano aiutarti a capire i problemi tipici di quel genere di prodotti, sul piano della redazione e dell’impaginazione.
  • Per correggere questo libro mi servono software o app che non possiedo? Devo conoscere strumenti che non padroneggio? Un volume multimediale o un testo digitale di scolastica è molto diverso da un romanzo.
    Scopri tutto quello che puoi sul metodo e sugli strumenti scelti dall’editore, cercando per esempio i suoi contenuti social o i tutorial formativi (qualche indicazione nel post Formazione per l’editoria: come aggiornarsi gratis).
  • L’editore mi ha fornito tutte le informazioni necessarie? Normalmente il committente fornisce una lista delle norme editoriali e un esempio di collana, cioè un altro libro simile a quello che ti ha affidato, da tenere come modello. Se non lo ha fatto, chiedilo!

Puoi verificare se possiedi tutto il bagaglio per lavorare nell’editoria consultando gli argomenti trattati nei nostri corsi!

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