Il correttore di bozze presuntuoso

Per una volta, un post autodenigratorio sulla categoria dei correttori di bozze: qualche volta pecchiamo di presunzione. Poco male, se sappiamo come prevenirla!

Noi redattori, è noto, lavoriamo anche fuori dall’ufficio: leggiamo i cartelloni pubblicitari, i volantini del supermercato, le scatole dei cereali, i libri veri (quelli già pubblicati) e le riviste pronti a indignarci alla comparsa del refuso.

Indignarci, naturalmente, non con il correttore incompetente (ché sappiamo bene quanto il nostro lavoro sia difficile e faticoso e malpagato eccetera) bensì con l’editore, l’agenzia di comunicazione, la ditta che non ha messo i correttori – ammesso che ce ne fossero – nelle condizioni di lavorare bene.

Noi, che la grammatica la conosciamo alla perfezione. Che l’Accademia della Crusca ci telefona a Natale per risolvere un dubbio. Noi che non sbagliamo mai.

giganotosauro

E invece sbagliamo, qualche volta, quando ci sentiamo troppo sicuri di essere nel giusto.

Ieri sera, aprendo per la prima volta un libro illustrato sui dinosauri (peraltro molto gradevole), sul divano di casa, annebbiata dalla stanchezza della settimana, incontro questa didascalia.


Ah! Figuriamoci! Il dinosauro con la testa più grande di tutti sarà certo un Gigantosauro, quella o dev’essere di troppo!

Scorro febbrilmente le altre pagine in cerca di conferme, e trovo che tutti i sauri capoccioni hanno la medesima o.

Inizio ad avere qualche dubbio. Mi arrovello fino a quando trovo il tempo di controllare e scoprire che, in effetti, quel bestione cretacico si chiama proprio Giganotosauro. Dal greco gigas (molto grande, e fin lì c’ero) + notos (il Noto è il vento del sud, e chi ci ha pensato?) + sauros.

Successe qualcosa di analogo tempo fa grazie a una collega e lettrice del blog, che mi segnalò a bruciapelo un doppio, colpevole refuso in una rivista, alla (generalmente tempestata) pagina degli oroscopi.

Aquario

Nessuna delle due ha dimestichezza con astrologia né astronomia ed entrambe, sulle prime, abbiamo arricciato il naso.

Ma due casi su due in una stessa riga… Mah… Abbiamo controllato e scoperto che è corretto: quello dei pesci è l’acquario, ma la costellazione è l’Aquario, senza la c, come spiega la Treccani.

Lezione imparata:

– il correttore può essere bravo, ma non è onnipotente e onnisciente;
– non siamo mai troppo esperti per usare un dizionario;
– prima di cancellare vigorosamente la o in tutta la bozza a tema dinosauri e aggiungere le c agli oroscopi, farsi venire il dubbio (questo è il cuore del lavoro del correttore di bozze);
– anche quando ci si sente sicuri, non omettere mai e poi mai la fase del controllo dei nomi.

Se vuoi approfondire tutti i trucchi e le tecniche per fare una buona correzione di bozze, visita la nostra piattaforma di e-learning!

8 pensieri su “Il correttore di bozze presuntuoso

  1. noi correttori di bozze/redattori sbagliamo a volte in buona fede, cioè anche senza essere presuntuosi. Pertanto condivido al cento per cento la “lezione imparata”. I controlli di un testo non finiscono mai, ma sostengo: molto meglio un semplice (umano) refuso nello stampato, che correggere sbagliando. Buon lavoro

  2. Grazie mille per questo post; io sto studiando per diventare correttore e confermi ciò che mi stanno insegnando: il correttore deve avere dubbi su tutto, sempre ^_^
    Buona giornata.

  3. La Filologia insegna: non c’è niente di più difficile da risanare dell’ interpolazione di un copista che è colto ma che nel caso specifico si sbaglia. Fosse stato capra avrebbe controllato o al massimo lasciato l’errore qual’era senza creare un errore di secondo grado

Scrivi una risposta a Marco Cancella risposta